CANCRO OVARICO IN AUMENTO DOPO LA MENOPAUSA

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Spessdonne in menopausao le donne che hanno superato la menopausa mi dicono: “ormai, a questa età…..ho un minore rischio di ammalarmi di tumore, per cui non è così importante per me fare la prevenzione ginecologica….”

 

NULLA DI PIU’ FALSO!

 


cancro ovaricoIl rischio di cancro ovarico aumenta con l’avanzare degli anni (anche se può comparire a qualsiasi età) e generalmente questo tumore si presenta dopo la menopausa: 8 donne su 10, affette da cancro dell’ovaio, hanno più di 50 anni d’età, e l’incidenza maggiore del tumore è a 70 anni!

Il cancro ovarico è il secondo tumore ginecologico dopo il cancro dell’utero, e una donna su 70 è destinata ad ammalarsi di questa malattia. La sopravvivenza è bassa: se facciamo un paragone, a cinque anni dalla diagnosi di tumore della mammella è vivo il 92 % delle donne affette, ma a cinque anni dalla diagnosi di cancro dell'ovaio solo il 39 % delle donne sopravvive.

Dagli anni ’80, fortunatamente, l’incidenza del cancro dell’ovaio è in diminuzione, e nell’ultimo decennio, negli Stati Uniti e nell’Europa occidentale, si stima una riduzione di questa malattia di circa il 2% annuo.

 

QUALI SONO LE CAUSE DEL CANCRO OVARICO?

La causa precisa è ancora sconosciuta, ma esistono alcuni fattori che aumentano il rischio di questa malattia e alcuni che lo diminuiscono.familiarità tumore ovarico

Fattori che aumentano il rischio

  • L’età
  • La storia familiare di cancro ovarico. Se hai due o più familiari (madre, sorella o figlia) che hanno avuto un cancro della mammella o dell’ovaio.
  • Se hai un'alterazione genetica ereditaria. Se i familiari ammalati hanno meno di 50 anni è possibile che il cancro ovarico sia legato a un’alterazione genetica ereditaria. I geni BRCA 1 e BRCA2 sono infatti corrbrca1 brca2 e cancro ovaricoelati alla comparsa di cancro ovarico e mammario. Ma solo il 10% di tutti i cancri ovarici sono causati da queste alterazioni genetiche ereditarie.
  • L’ovulazione e la fertilità. Con l’ovulazione, ogni mese, quando un ovocita matura, la superficie dell’ovaio si rompe per consentire la fuoriuscita e l'espulsione dell’uovo nella tuba. Durante questo processo la superficie dell’ovaio viene danneggiata e ogni volta deve andare incontro a processi riparativi. E proprio questo meccanismo ripartivo che si ripete mensilmente che può causare un maggiore rischio di alterazioni genetiche cellulari oncogene. Questa teoria spiegherebbe perchè il rischio di cancro ovarico diminuisca se la donna prende la pillola anticoncezionale (che blocca l’ovulazione) o se ha più gravidanze (e quindi meno cicli ovulatori) o lunghi periodi di allattamento (che sopprimono l’ovulazione).
  • Le terapie per l'infertilità. Non c’è una prova sicura che le cure per l’infertilità aumentino il rischio di tumore ovarico anche se è di comune convinzione, a causa dell'effetto stimolante sull'ovulazione, che possa aumentare il rischio. In ogni caso si pensa che l’infertilità, di per se, possa incrementare il rischio di questo cancro.
  • La terapia ormonale sostitutiva. La terapia ormonale in menopausa provoca un aumento del cancro dell’ovaio. Però, cinque anni dopo la fine della terapia sostitutiva, il rischio si azzera e torna all’incidenza che hanno le donne che non l’assumono.
  • L’endometriosi
  • L’obesita’

Fattori che diminuiscono il rischiopillola e cancro ovarico

  • La pillola anticoncezionale e il blocco dell’ovulazione. Qualsiasi situazione che blocchi il processo ovulatorio aiuta a diminuire il rischio di cancro ovarico.
    • Gravidanza e allattamento
    • Uso degli anticoncezionali ormonali
    • L’asportazione delle ovaie (e delle tube)
  • La dieta e lo stile di vita. Avere una alimentazione sana e bilanciata, a basso tenore di grassi, associata a esercizio fisico regolare, diminuisce il rischio di cancro dell’ovaio.

 

CHE SINTOMI PUÒ DARE IL CANCRO DELL’OVAIO?

Purtroppo il cancro ovarico ha sintomi scarsi e tardivi, per cui spesso viene scoperto tardi e la prognosi è severa. I sintomi del cancro ovarico sono molto aspecifici e somigliano a quelli di altre patologie benigne. Inoltre, diventano evidenti quando il tumore è già uscito dall’ovaio e ha invaso le strutture adiacenti. Comunque i primi sintomi che possono comparire sono: dolore e gonfiore persistenti dell’addome, dolore allo stomaco, nausea.

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ALLORA CHE FARE?

Facciamo l’ecografia transvaginale tutti gli anni! Soprattutto in menopausa!!

L’ecografia transvaginale è l'esame che per primo puecografia-transvaginaleò evidenziare un’alterazione a carico delle ovaie, prima che compaiano i sintomi. In caso di dubbio aggiungiamo il marker tumorale CA125.

Questi due test utilizzati insieme sono il miglior screening iniziale del cancro ovarico (anche se non esiste un metodo diagnostico perfetto!).

Ricordate sempre che il pap test non è di aiuto nella diagnosi di cancro ovarico!

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OSTEOPOROSI IN MENOPAUSA? …NO GRAZIE!

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osteoporosi e menopausaL'osteoporosi è una condizione caratterizzata dalla diminuzione della densità dell’osso e dal deterioramento della sua microarchitettura, che provocano un aumento della fragilità e una predisposizione alle fratture ossee, soprattutto dell'anca, della colonna vertebrale e del polso.

COME E' FORMATO L'OSSO?

L’osso normale è costituito da proteine, collagene e calcio. Devi sapere che le nostre ossa, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non sono inerti ma sono organi “vivi”, sottoposti per tutta la vita a un continuo  processo metabolico di rimodellamento. Ogni anno circa il 10% della nostra massa ossea complessiva viene rinnovata, tramite meccanismi di neo-formazione da una parte e di riassorbimento dall’altra. Durante la vita questi due processi rimangono sostanzialmente incause osteoporosi nella donna equilibrio, con una prevalenza della neo-formazione in età giovanile, e un aumento del riassorbimento dopo i 35 anni. Dopo una certa età, una lenta perdita di minerali dall'osso è normale.

Gli estrogeni svolgono un ruolo centrale nel metabolismo osseo, promuovendone la crescita mediante il riassorbimento del calcio a livello renale e intestinale, e favorendo l’attivazione della vitamina D.

Due sono le cause principali di osteoporosi nella donna, che rappresentano più del 95% dei casi: LA MENOPAUSA, che provoca il calo degli estrogeni, e L'INVECCHIAMENTO.

L'OSTEOPOROSI MENOPAUosteoporosi e menopausaSALE si verifica tra i 51 e i 75 anni. All'inizio della menopausa il calo degli estrogeni  provoca un’accelerata perdita ossea (la perdita può aumentare di dieci volte, al tasso di 3-5%/anno) per circa 5-7 anni, per poi andare lentamente stabilizzandosi.

L'OSTEOPOROSI SENILE si verifica principalmente in persone di età maggiore di 60 anni ed è due volte più frequente nelle donne rispetto agli uomini. E’ associata con i normali processi di invecchiamento.

MA COME ARRIVIAMO AD AVERE L'OSTEOPOROSI?

Cause osteoporosi

La possibilità di sviluppare l'osteoporosi risulta dalla combinazione di tre fattori:

  • l’entità del nostro capitale osseo individuale, raggiunto intorno ai 25-30 anni, detto "picco di massa ossea". Ovvero quanto robuste sono le nostre ossa.
  • la velocità con cui procede la perdita di massa ossea (in menopausa o con l’età avanzata).
  • la durata di questa perdita, che ovviamente dipende dalla longevità dell'individuo, (più a lungo si vive e maggiore è la perdita ossea) e che nelle donne è tanto più rilevante quanto più la menopausa è precoce.

Purtroppo, nella maggior parte dei casi, l'osteoporosi non dà nessun segnale premonitore, e si manifesta improvvisamente con una delle tipiche fratture "da fragilità ossea": fratture del polso, vertebre o femore a seguito di traumi anche molto lievi e banali. 

FATTORI DI RISCHIO PER LE DONNE IN MENOPAUSA
fumo e osteoporosi

  • anamnesi familiare di severa osteoporosi.
  • menopausa prima di 45 anni.
  • magrezza eccessiva
  • età superiore a 65 anni
  • periodi di amenorrea premenopausale superiori a 6 mesi
  • inadeguato apporto di calcio
  • carenza di vitamina D
  • fumo > 20 sigarette/die
  • abuso di alcol

COME PUOI FARE PREVENZIONE?

Nessuna delle attuali terapie per l’osteoporosi è perfetta. In altre parole, è difficile riuscire a ricostruire in modo completo delle ossa che sono state indebolite nella loro struttura dall’osteoporosi. Perciò la prevenzione, effettuata attraverso cambiamenti dello stile di vita, è importante tanto quanto il trattamento.

  • smettere di fumare fumare un pacchetto di sigarette al giorno può condurre di per se a una perdita della massa ossea del 5-10%. Il fumo inoltre diminuisce i livelli di estrogeni nell’organismo e può provocare la riduzione della massa ossea prima della menopausa. Il fumo può portare alla comparsa di menopausa precoce
  • diminuire l’uso di alcool
  • effettuare regolarmente attività fisica
  • avere un’alimentazione equilibrata comprensiva di Calcio. Alle donne in post menopausa sono necessari 1200 mg al giorno di Calcio (un bicchiere di latte fornisce circa 300 mg di calcio e una coppa di yogurt circa 450 mg). Da non sottovalutare l'apporto di calcio che fornisce l'acqua! (A Roma 1 litro di acqua potabile contiene circa 100 mg di calcio - La Ferrarelle contiene 377 mg al litro!)
  • avere un adeguato apporto di Vitamina D. La vitamina D viene ottenuta da due fonti: assunzione alimentare, che tuttavia costituisce una minima quota, e produzione cutanea che dipende dall’esposizione solare. Molto spesso è necessario assumere farmaci a base di vitamina D

COME FACCIAMO LA DIAGNOSI?

diagnosi osteoporosi

Attualmente l’esame di riferimento per la diagnosi di osteoporosi è rappresentato dalla Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) DEXA del femore e della colonna lombare. L’esame dura solo 15 minuti ed espone la paziente ad una dose di radiazioni minima (meno di un decimo delle radiazioni di un RX del torace). Il rischio di frattura aumenta di 2,6 volte per ogni riduzione della SD (deviazione standard) della densità minerale ossea e presenta una impennata esponenziale per valori al di sotto della -2.5 SD. La DEXA “total body” non è indicata per la valutazione del rischio di frattura.

L’esame RX dello scheletro evidenzia una condizione di osteoporosi solo quando la perdita di massa ossea ha raggiunto il 30% e pertanto non ha una sensibilità sufficiente per una diagnosi precisa e tempestiva.

CHE TERAPIA FARO?
terapia per osteoporosi

I bifosfonati  (alendronato, risendronato, ibandronato e zolendronato), che inibiscono il riassorbimento dell'osso, sono i farmaci che hanno dato sino ad oggi i migliori risultati nel trattamento dell’osteoporosi.  La calcitonina ha mostrato un’azione terapeutica nettamente inferiore ai bifosfonati. I SERM attualmente non hanno spazio nella terapia dell’osteoporosi. Il denosumab (Prolia), un  farmaco recentemente approvato, è un anticorpo iniettabile che blocca il riassorbimento dell’osso e rinforza l’osso aumentando la sua densità, riducendo le fratture. E’ somministrato per iniezione sottocutanea due volte l’anno ed è raccomandato in pazienti con osteoporosi ad alto rischio di frattura o in pazienti intolleranti ad altre terapie. Il denosumab, che è un farmaco molto costoso, può causare un aumentato rischio di infezioni e bassi livelli ematici di calcio (ipocalcemia). Potrebbe diventare, ove fossero confermate le sue caratteristiche farmacologiche, una valida alternativa all'uso dei bifosfonati.

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