Tra le possibili condizioni che provocano dolore vulvare troviamo la vulvodinia e il vaginismo, che frequentemente vengono confuse tra di loro.

Entrambe possono manifestarsi con dolore e difficoltà nei rapporti, ma in realtà si tratta di due disturbi profondamente diversi, sia per origine che per trattamento.
Capire la differenza è fondamentale: significa evitare anni di visite inutili e iniziare finalmente un percorso di cura adeguato.

Che cosa è la Vulvodinia
La vulvodinia è un disturbo di dolore cronico della vulva che dura da almeno 3 mesi, senza che ci sia un’infezione o una lesione visibile che lo giustifichi (Bornstein et al., 2016).
E’ un vero e proprio dolore neuropatico, simile a quello che può colpire altre parti del corpo quando i nervi diventano ipersensibili e reagiscono in maniera eccessiva a stimoli leggeri.
Come si manifesta la vulvodinia
Le pazienti descrivono spesso il dolore come bruciore costante, come se la pelle fosse “scottata”, dolore puntorio, tipo aghi o punture; scosse elettriche, improvvise e fastidiose.
Il dolore può essere provocato, cioè scatenato da rapporti sessuali, tamponi, visita ginecologica, abbigliamento stretto o anche solo stare sedute a lungo; oppure spontaneo, presente anche senza contatto.
Un dettaglio importante: durante la visita la vulva può apparire del tutto normale, senza arrossamenti né lesioni.
Perché compare la vulvadinia
La vulvodinia ha origini multifattoriali. In pratica, non c’è un’unica causa, ma più meccanismi che si sovrappongono:
- fattori infiammatori locali o predisposizione genetica;
- ipertono muscolare del pavimento pelvico, che può essere la causa ma spesso può comparire come conseguenza del dolore vulvare e peggiorarlo;
- sensibilizzazione centrale, cioè il sistema nervoso “impara” il dolore e lo mantiene anche senza stimoli periferici;
- frequenti comorbidità, come cistite interstiziale o colon irritabile.
Che cosa è il Vaginismo

Il vaginismo, descritto dal DSM-5 (APA, 2013), non è tanto un disturbo del dolore cronico quanto un disturbo del controllo muscolare e psicologico durante la penetrazione.
È caratterizzato da una contrazione involontaria dei muscoli del pavimento pelvico che impedisce o rende estremamente dolorosa la penetrazione vaginale, nonostante il desiderio della donna di avere rapporti.
Come si manifesta il vaginismo
La penetrazione risulta difficile o impossibile, con i rapporti sessuali, i tamponi vaginali e lo speculum durante la visita ginecologica. La donna percepisce una chiusura automatica, come se il corpo si difendesse. È presente una forte ansia anticipatoria: già il solo pensiero della penetrazione scatena paura e contrazione muscolare. A differenza della vulvodinia il dolore non è spontaneo, compare solo al tentativo di penetrazione.
Esistono due forme: la forma primaria quando la penetrazione non è mai stata possibile; la forma secondaria: quando il vaginismo compare dopo un periodo di rapporti normali.
Perché compare il vaginismo
Il vaginismo è il risultato di un intreccio tra corpo e mente:
- fattori psicologici: ansia, traumi, educazione sessuale rigida o negativa;
- riflesso muscolare difensivo: i muscoli imparano a chiudersi automaticamente;
- condizionamento appreso: se la penetrazione è stata dolorosa una volta, il corpo “memorizza” quella difesa;
- fattori di coppia, con tensioni e aspettative che rinforzano l’evitamento.
| Vulvodinia | Vaginismo (GPPPD) | |
| Natura del dolore | Disturbo di dolore neuropatico vulvare | Disturbo di penetrazione con componente psico-neuromuscolare |
| Sintomo cardine | Dolore vulvare spontaneo e/o provocato (bruciore, puntorio, scosse) | Impossibilità/difficoltà alla penetrazione; “parete che si chiude” |
| Dolore a riposo | Presente possibile | Assente (compare al tentativo di penetrazione) |
| Trigger tipici | Tocco lieve, rapporti, tamponi, visita, abiti stretti, sella | Qualsiasi tentativo di penetrazione |
| Meccanismo periferico | Sensibilizzazione nocicettiva locale ± mediatori infiammatori | Secondario (se coesiste vestibolodinia); non primario |
| Meccanismo centrale | Sensibilizzazione centrale e comorbidità dolorose | Paura/ansia anticipatoria e condizionamento |
| Muscoli pavimento pelvico | Ipertono che spesso è secondario al dolore | Ipertono/Non-rilassamento primari alla penetrazione |
Conclusioni

Sebbene spesso confuse, vulvodinia e vaginismo non sono affatto simili.
- la vulvodinia è un disturbo del dolore cronico neuropatico, che può esistere anche senza penetrazione. Nasce da una reale alterazione dei neuroni periferici della zona vulvare. Se non vengono effettuate le terapie atte a curare il dolore neuropatico, non si possono avere miglioramenti. Il trattamento con la sola psicoterapia non può bastare.
- il vaginismo è un disturbo psicologico e muscolare, in cui la penetrazione è impedita da una contrazione involontaria legata all’ansia. La terapia principale si basa sulla psicoterapia sessuale per affrontare ansia e paure, uso di dilatatori vaginali progressivi e riabilitazione per “rieducare” il corpo alla penetrazione;
In alcuni casi le due condizioni possono co-esistere, rendendo la diagnosi ancora più difficile.
Il dolore genitale femminile è un tema che troppo spesso rimane invisibile. Va affrontato perché molte donne convivono per anni con sintomi che influenzano la loro vita intima, la loro autostima e le relazioni, senza ricevere una diagnosi corretta.




