
La cistite ricorrente costituisce una delle problematiche più frequenti in ambito ginecologico.
Si parla di cistite ricorrente quando una donna presenta episodi infettivi della vescica urinaria che si ripetono nel tempo, con almeno due episodi in sei mesi o tre o più episodi nell’arco di un anno.
Questa condizione ha un impatto significativo sulla qualità della vita, generando non solo sintomi fisici, ma anche disagio psicologico e limitazioni nelle attività quotidiane.
Cause della cistite ricorrente: Escherichia Coli
Alla base della maggior parte delle cistiti troviamo l’infezione batterica da Escherichia coli, un microrganismo uropatogeno normalmente presente nell’intestino, ma che trova facile accesso all’uretra femminile e, da lì, alla vescica. La conformazione anatomica della donna, con un’uretra breve e vicina all’ano, facilita questa colonizzazione.
Una volta raggiunta la vescica, l’Escherichia coli aderisce alla mucosa vescicale grazie a strutture chiamate fimbrie, che gli permettono di resistere all’azione meccanica del flusso urinario.
Situazioni predisponenti della cistite ricorrente
Tuttavia, l’infezione non dipende solo dalla presenza del batterio, ma da una complessa interazione di fattori che predispongono alla sua insorgenza e ripetizione.
Per iniziare, la scarsa idratazione, l’abitudine a trattenere la minzione, la carenza estrogenica tipica della menopausa sono tutte condizioni che facilitano l’instaurarsi di un ambiente favorevole alla proliferazione batterica.
Anche l’alterazione della flora vaginale, con la riduzione dei lattobacilli che normalmente proteggono l’ambiente genitale, gioca un ruolo importante.
Un caso particolare è rappresentato dalle cistiti che si manifestano dopo i rapporti sessuali, dette postcoitali. In queste situazioni, il meccanismo è legato a piccoli traumi dell’uretra, che favoriscono la penetrazione dei batteri. La presenza di una lubrificazione vaginale insufficiente può peggiorare ulteriormente il quadro.
Il ruolo dell’ipertono del pavimento pelvico.
Si tratta di una condizione in cui i muscoli che circondano la vescica e l’uretra restano in uno stato di contrazione cronica. L’ipertono quindi riduce lo spazio vaginale nel momento della penetrazione e può creare un aumento dell’attrito sull’uretra, rendendo i rapporti sessuali più traumatici, provocando irritazione e un rischio più elevato di cistiti postcoitali. Spesso questo stato muscolare è inconsapevole, involontario, e nasce come risposta difensiva al dolore delle infezioni precedenti, instaurando un circolo vizioso che si autoalimenta.
Fattori genetici che predispongono alla cistite ricorrente
Il nostro organismo dispone comunque di sofisticati meccanismi di difesa contro le infezioni urinarie, ma anch’essi possono essere influenzati da fattori genetici. Ad esempio, i difetti del rivestimento mucoso della vescica, rendono più facile l’adesione batterica.
Mutazioni del gene UMOD, che codifica la proteina di Tamm-Horsfall capace di legare i batteri e facilitarne l’eliminazione con l’urina, possono comprometterne l’efficacia.
Anche una alterazione dei recettori Toll-like, responsabili dell’attivazione della risposta immunitaria innata, e una produzione ridotta di β-defensine, peptidi antimicrobici prodotti localmente, diminuiscono la capacità di riconoscere tempestivamente i patogeni.
Infine, alcune donne, per motivi genetici, non secernono alcuni antigeni del gruppo sanguigno (sono “non-secretori”), e questa condizione modifica la flora e le difese della mucosa, aumentando ulteriormente il rischio infettivo.
Cosa Fare?
Prevenire le cistiti ricorrenti richiede un approccio globale e personalizzato. Mantenere una buona idratazione, urinare dopo i rapporti sessuali, utilizzare sostanze come il D-mannosio per impedire l’adesione dei batteri, ripristinare la flora vaginale con probiotici, e in menopausa ricorrere alla terapia estrogenica locale sono misure efficaci.
Nei casi in cui l’ipertono del pavimento pelvico giochi un ruolo, la fisioterapia mirata può fare una grande differenza.
Infine, può essere di grande aiuto una profilassi antibiotica postcoitale specifica, sempre sotto controllo medico.
Conclusioni
Le cistiti ricorrenti sono dunque un fenomeno complesso, in cui molteplici fattori – batterici, anatomici, funzionali e genetici – interagiscono tra loro. Una comprensione profonda di questi meccanismi consente di affrontarle in modo più efficace, andando oltre il trattamento sintomatico e puntando al ripristino di un equilibrio funzionale e immunitario duraturo.
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