Conoscere la propria fertilità è oggi possibile grazie a due strumenti clinici fondamentali: il dosaggio dell’ormone antimulleriano (AMH) e la conta dei follicoli antrali (AFC) tramite ecografia transvaginale.
Nel corso della vita riproduttiva di una donna, la fertilità è un parametro dinamico che evolve nel tempo, influenzato da numerosi fattori, tra cui l’età, lo stile di vita, la genetica e, soprattutto, la riserva ovarica.

Questi esami forniscono una stima affidabile della quantità di ovociti ancora disponibili nelle ovaie, permettendo una valutazione precoce e personalizzata della fertilità.
Cos’è la riserva ovarica e perché è importante?
Le donne nascono con un numero predefinito di ovociti, che va progressivamente diminuendo con il passare degli anni. Alla pubertà restano circa 300.000–500.000 follicoli, ma solo 300–500 di questi matureranno nel corso della vita fertile.
Con l’età, non si riduce solo il numero ma anche la qualità degli ovociti, rendendo la gravidanza più difficile e aumentando il rischio di anomalie cromosomiche.
Valutare precocemente la riserva ovarica è utile per:
- Pianificare una gravidanza nel momento più favorevole.
- Intervenire precocemente in caso di insufficienza ovarica precoce.
- Programmare tecniche di preservazione della fertilità (es. crioconservazione ovocitaria).
- Impostare trattamenti personalizzati nei percorsi di procreazione medicalmente assistita (PMA).
Ormone Antimulleriano (AMH): un marcatore ormonale della fertilità

L’AMH è una glicoproteina secreta dalle cellule della granulosa dei follicoli pre-antrali e antrali piccoli, presenti nelle ovaie. La sua concentrazione nel sangue riflette il numero di follicoli attivi e quindi la riserva ovarica residua.
Caratteristiche del test AMH:
- Può essere dosato in qualsiasi giorno del ciclo mestruale.
- È un indicatore quantitativo della riserva ovarica, non qualitativo.
- Non è influenzato da picchi ormonali o da assunzione di contraccettivi orali (anche se in alcune pazienti può risultare leggermente più basso).
Valori indicativi di AMH (ng/mL):
- >3,5 ng/mL: riserva ovarica alta (possibile PCOS).
- 1,5–3,5 ng/mL: riserva ovarica normale.
- 0,5–1,5 ng/mL: riserva ovarica ridotta.
- <0,5 ng/mL: riserva ovarica severamente compromessa.
Tuttavia, valori normali di AMH non escludono alterazioni qualitative degli ovociti, soprattutto in età avanzata. Viceversa, un valore basso non implica infertilità assoluta.
Conta dei Follicoli Antrali (AFC): la visione ecografica della riserva

L’AFC si esegue tramite ecografia transvaginale, idealmente nei primi giorni del ciclo mestruale (tra il 2° e il 5° giorno). L’ecografista conta i follicoli antrali visibili, con diametro compreso tra 2 e 10 mm, presenti in entrambe le ovaie.
Interpretazione della AFC:
- <5 follicoli: riserva ovarica molto bassa.
- 5–8 follicoli: riserva bassa.
- 9–19 follicoli: riserva normale.
- >20 follicoli: riserva alta (possibile PCOS).

Oltre al numero, si osservano anche eventuali anomalie morfologiche ovariche (es. cisti, endometriomi, ovaie micropolicistiche) che potrebbero influenzare la fertilità.
Perché valutare entrambi i parametri?
AMH e AFC forniscono informazioni complementari: mentre l’AMH è un parametro ormonale oggettivo e standardizzabile, la AFC è un esame operatore-dipendente, ma consente una valutazione diretta e visiva delle ovaie.
La combinazione dei due test è oggi considerata il gold standard per stimare la riserva ovarica e impostare una strategia di prevenzione o trattamento.
Quando è indicato eseguire questi test?
- Donne sopra i 35 anni che non cercano ancora una gravidanza ma desiderano conoscere il proprio potenziale riproduttivo.
- Pazienti con cicli irregolari, amenorrea o segni di disfunzione ovarica.
- Donne che devono affrontare trattamenti oncologici potenzialmente gonadotossici.
- Coppie che si approcciano alla PMA, per personalizzare il protocollo di stimolazione ovarica.
- Sospetta insufficienza ovarica precoce (es. menopausa prima dei 40 anni, familiarità).
Fertilità e tempo: il fattore età non è sostituibile

Nonostante la medicina della riproduzione offra oggi strumenti avanzati per supportare la fertilità, il tempo rimane un fattore determinante. La riserva ovarica si riduce fisiologicamente con l’età, e nessuna tecnica può riportare indietro il numero o la qualità degli ovociti.
Conoscere precocemente la propria situazione riproduttiva, grazie a test semplici e accessibili come AMH e AFC, permette di fare scelte consapevoli, sia in termini di maternità naturale che di preservazione della fertilità.
Conclusione: conoscere per scegliere

La fertilità non è solo un destino biologico, ma anche una possibilità da conoscere, monitorare e tutelare. Parlare con il ginecologo, eseguire una valutazione della riserva ovarica e comprendere i propri valori ormonali significa prendersi cura del proprio futuro riproduttivo, con consapevolezza e libertà.
Bibliografia:
Tests e interpretazione della riserva ovarica
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