
La vulvodinia è una condizione complessa, caratterizzata da dolore cronico a carico della vulva, spesso senza lesioni visibili. Può compromettere profondamente la qualità della vita sessuale, relazionale ed emotiva della donna.
Affrontarla richiede l’esperienza di una ginecologa competente, attenta non solo agli aspetti fisici, ma anche a quelli funzionali e psicologici.
Visita clinica ginecologica
La ginecologa specialista in vulvodinia comincia la sua visita con un’anamnesi approfondita e sensibile: la ginecologa raccoglie informazioni sulla storia del dolore (durata, modalità di insorgenza, fattori scatenanti o allevianti), sulle eventuali difficoltà sessuali, sulle infezioni pregresse, sulle condizioni ginecologiche o pelviche associate (come ipertono del pavimento pelvico, cistiti ricorrenti, endometriosi).
Indagherà anche lo stato emotivo e l’impatto del dolore sulla vita quotidiana.
Esame obiettivo specifico
L’esame fisico è eseguito con estrema delicatezza e attenzione, per non peggiorare il dolore e per costruire un rapporto di fiducia con la paziente. Comprende:
- Ispezione vulvare: si osserva l’aspetto della pelle, delle mucose e del vestibolo, alla ricerca di eventuali segni di infiammazione, irritazione, dermatosi o alterazioni anatomiche.
- Test al cotton-fioc: una leggera pressione esercitata in punti specifici della vulva aiuta a localizzare la sede e la tipologia del dolore.
- Esplorazione vaginale delicata: si valuta la presenza di contratture dolorose dei muscoli del pavimento pelvico, trigger points e la risposta muscolare.
Esami di supporto
A seconda dei casi, la visita può essere completata con esami come:
- Ove necessario si esegue un tampone vaginale per escludere infezioni in atto che possono contribuire al dolore.
- Ecografia pelvica per escludere altre patologie pelviche concomitanti.
- In casi selezionati, si può richiedere la collaborazione di specialisti come il fisioterapista pelvi-perineale o il neurologo.
Approccio terapeutico personalizzato
La gestione della vulvodinia richiede un approccio multidisciplinare e su misura, che può includere:
- Terapie locali lenitive.
- Riabilitazione del pavimento pelvico per rilassare le contratture muscolari.
- Farmaci neuromodulatori o antidolorifici, a basse dosi.
- Supporto psicologico o terapia cognitivo-comportamentale in caso di impatto emotivo importante.
Vai all’articolo…
Vai al Blog…
- Lichen sclerosus: quando la pelle intima chiede aiuto!
- La Terapia dell’atrofia vulvare: biostimolazione con acido ialuronico e polinucleotidi per il benessere intimo femminile
- Fertilità femminile: come valutare la riserva ovarica con l’Ormone Antimulleriano (AMH) e la Conta dei Follicoli Antrali
- Sindrome della Vescica Dolorosa e Cistite Interstiziale: quando il dolore vescicale non è da infezione
- Tamponi cervico-vaginali: indagini mirate per la salute intima