"Durante le gare di nuoto alle Olimpiadi di Rio del 2016, la nuotatrice cinese Fu Yuanhui dichiarò che la sua cattiva prestazione atletica nella finale della staffetta 4×100 mista era stata causata dall’arrivo delle mestruazioni cominciate la notte precedente la gara".
La testimonianza di questa campionessa sottolinea come per molte donne la mestruazione rappresenti ogni mese un’esperienza dolorosa e invalidante, che spesso comporta l’assunzione di molti medicinali e la perdita di giorni di scuola, di lavoro e di vita.
La causa della dismenorrea sembra essere un aumento anomalo di prostaglandine (sostanze ad azione pro infiammatoria) nel sangue mestruale, che provoca costrizione dei vasi uterini e crampi dell’utero. Le prostaglandine in eccesso inoltre, riassorbite nel circolo sanguigno, possono dare sintomi associati come diarrea, nausea e mal di testa. Il malessere può essere tale da provocare persino svenimento e costringere a letto per giorni.
CHE ARMI ABBIAMO CONTRO LA DISMENORREA?
I farmaci di prima scelta sono rappresentati dai FANS, sigla che sta per farmaci antiinfiammatori ad azione non steroidea (non cortisonici), proprio per la loro attività anti-prostaglandinica. Questi farmaci bloccano la reazione a cascata nella formazione delle prostaglandine e dei loro mediatori chimici; devono quindi essere assunti il prima possibile, prima che la concentrazione di prostaglandine aumenti eccessivamete, la loro produzione sia inarrestabile e il dolore mestruale diventi insopportabile. Se assunti in ritardo sono meno efficaci anche a dosaggio più alto, e gravati di maggiori effetti collaterali.
Spesso però, nonostante le terapie antidolorifiche, il ciclo mestruale e la dismenorrea possono portare nella vita quotidiana una serie di disagi insopportabili … allora che fare?
In questi casi il blocco dell’ovulazione e/o la soppressione del ciclo mestruale sono una valida scelta terapeutica per il trattamento della dismenorrea.
IL BLOCCO DELL’OVULAZIONE
Un recente studio svedese ha dimostrato che la pillola contraccettiva ha un'efficace azione analgesicao per i dolori del ciclo mestruale. Questo è stato il primo studio che ha accertato un effetto di cui si parlava da tempo ma che non era ancora stato dimostrato. La pillola infatti inibisce lo sviluppo follicolare, blocca l’ovulazione e riduce la crescita dell’endometrio in fase premestruale, diminuendo pertanto la produzione di prostaglandine e la quantità del flusso.
Nel 80-90% delle pazienti che presentano dismenorrea la pillola anticoncezionale estro-progestinica ha una buona efficacia. Sono indicate soprattutto le pillole da 28 compresse mensili che hanno solo 2 o 4 pillole inattive e una pausa breve, che non permettono all’endometrio di ispessirsi e provocano un flusso leggero.
E SE LA PILLOLA NON FUNZIONA SUFFICIENTEMENTE? …
SOPPRIMIAMO LA MESTRUAZIONE!
Effettivamente, nei casi di dismenorrea grave, la soppressione ormonale delle mestruazioni dà la risposta terapeutica migliore.
Ci sono vari modi per non fare arrivare il flusso. Il modo più semplice è quello di prendere la pillola in modo continuo senza fare pause.
Normalmente, se assumo una pillola contraccettiva da 21 compresse, finita l’assunzione, prima di ricominciare il nuovo blister, faccio una pausa di 7 gg che provocherà un abbassamento del livello ormonale con conseguente flusso mestruale da privazione. Eliminando questa pausa, il flusso mestruale con i suoi sgradevoli sintomi non arriverà! Se uso l’anello vaginale (che è sempre un contraccettivo ormonale, badate bene!) e non faccio la pausa di 7 gg fra una introduzione e l’altra dell’anello in vagina, la mestruazione non comparirà! Se prendo una pillola contraccettiva da 28 giorni, salto le ultime 2 o 4 compresse “inattive” (pillole placebo) e continuo iniziando un nuovo blister, il ciclo non arriverà!
Esistono pillole che sono state studiate proprio per la soppressione del ciclo mestruale e funzionano assumendo continuativamente 84 giorni di pillole attive seguite da sette giorni di pillole placebo. In questo modo consentono di avere il ciclo ogni 3-4 mesi riducendo i periodi mestruali da tredici l’anno a quattro. Scusate se è poco!
Da ultimo, la spirale al progesterone generalmente, nel giro di pochi mesi, provoca la comparsa di cicli scarsi e saltuari e la diminuzione della dismenorrea.
Insomma, il segreto è non sospendere mai (o quasi mai) l’assunzione del contraccettivo ormonale!
Spesso però, l’opposizione all’uso di questi metodi nasce da lontano, da pregiudizi o false convinzioni su i possibili danni alla salute della donna causati dalla contraccezione ormonale e dalla soppressione della mestruazione.
ALLORA SAPPI CHE:
- non è vero che se il ciclo mestruale arriva regolarmente vuol dire che la donna è sana.
- non è vero che il flusso di sangue che viene durante l’assunzione della pillola è come una vera mestruazione e che quindi sopprimerlo può causare danni. E’ semplicemente una perdita di sangue dovuta al calo ormonale: che ci sia o non ci sia è ininfluente. Nel passato per la pillola è stata formulata questo tipo di posologia con la sospensione perché vedere l’arrivo del flusso rassicurava la donna e le dava la certezza di non essere rimasta incinta.
- Non è vero che più mestruazioni vengono e migliore è la salute della donna. Nel passato le donne avevano molti più figli e allattavano molto di più, per cui al massimo un donna aveva in media 160 cicli nella sua vita, e questo era il vero ritmo “naturale”! Oggi figli non se ne fanno quasi più nè tanto meno si allatta, e questo provoca una media di 400 cicli nella vita (tanti!), con tutti i risvolti negativi che questo può dare, dolori inclusi e maggiore rischio di cancro mammario.
LA DISMENORREA SI PUO’ CURARE!
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